Nel 1971 si fa strada un nuovo modo di nuotare: lo stile ondulato, simile al delfino. Questo stile farà da supporto a un nuovo attrezzo, una pinna unica, la monopinna, che è oggi l’attrezzatura che caratterizza il Pinnato moderno.
Con questo tipo di attrezzatura le braccia devono rimanere ferme e distese in avanti oltre la testa, a differenza delle due pinne con le quali il movimento di braccia e gambe assomiglia a quello del classico stile libero.
Già nel 1972, con la monopinna, chiamata più confidenzialmente ‘mono’ dagli addetti ai lavori, il primo uomo nuota i 100 metri sotto i 40 secondi (39″92) contro gli attuali 48″74 del nuoto classico e con questo primato nasce il pinnato come oggi lo conosciamo.
Monopinna e bipinne convivono con alterne fortune fino al 1979 quando si conclude una rivoluzione dei records del Mondo che taglia fuori in modo definitivo i nuotatori che usano le due pinne.
Come nel nuoto tradizionale esiste il modello americano che si è imposto per i suoi campioni e per la straordinaria qualità di ottimi atleti, così nel Pinnato esiste la scuola sovietica che si stacca al di sopra delle altre, anche se in questi ultimi anni stanno venendo alla ribalta la scuola cinese per le gare subacquee e la tradizionale scuola italiana del fondo e mezzofondo. Quest’ultima sta imponendosi nel mondo particolarmente per la continua ricerca scientifica che continua ad applicare al pinnato.