Raid Treviso-Jesolo otto ore in acqua

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Una novità: pinne a motore

Da ‘La Tribuna di Treviso’, 20 Giugno 1979

Nonostante il tempo poco propizio, domenica scorsa ha avuto ugualmente luogo il ‘primo acquascooter raid Treviso-Jesolo’. La coraggiosa organizzazione del gruppo Fer-Sub è stata premiata dall’interesse del pubblico che ha voluto sfidare le intemperie abbattutesi su buona parte del percorso.
Innanzitutto, due parole su questo nuovissimo sport dato che sembra che sia questa la prima manifestazione in Italia. La sua scoperta, sebbene fortuita, è senz’altro dovuto ad un ingegnere della Germania dell’Est, il quale, per fuggire nella Germania occidentale, escogitò un nuovo espediente per percorrere a nuoto i 20 km che separano le due Germane: avere appunto l’ausilio di un congegno a motore, alimentato a benzina.

Dal sistema di quell’avventurosa fuga trasse giovamento un ditta statunitense, la Aquascooter Inc. che dedicò circa un anno di studi per riprendere e perfezionare il modello che, attualmente, ha diffusione in tutto il mondo ed in Italia viene costruito da una ditta di Bagnolo di Reggio Emilia. L’acquascooter funziona con motore a miscela della potenza di due cavalli e può raggiungere una velocità di otto kilometri all’ora; quando viene lasciato libero, col motore acceso, gira, galleggiando, a cerchio.

Ritornando alla manifestazione, ricordiamo che si trattava, più che altro, di un’esibizione, dato che non si trattava di una prova competitiva. Gli atleti, una ventina in tutto, hanno avuto la costante assistenza di gommoni, che però, per la loro limitata portata, non si sono dimostrati all’altezza della situazione: di ciò verrà tenuto conto nella prossima edizione, che avrà luogo il prossimo anno, molto probabilmente tra le foci del Sile e del Piave, circa 25 kilometri, costeggiando il mare di fronte a Jesolo. Del tutto efficace ed indispensabile, invece il lavoro dei radioamatori di Treviso, la cui presenza ha molto contribuito a rendere regolare la manifestazione nei punti nevralgici.

E’ bene a questo punto ricordare coloro che hanno partecipato per il gruppo ‘Fer Sub’: Fabio Paon di anni 13, al quale è andata la coppa offerta dalla banca cattolica del Veneto, Tony Panaiotti, anch’egli giovanissimo (14 anni), Mauro Brunato, Massimo Cossutti, Massimo Bortoletto, Gaetano Chirico, Luciano Crotti, Tiziano Giuriati, Bruno Barbisan che con Renzo Carbonere non ha mai mancato al alcuna manifestazione del gruppo. Mario Acciavatti, Luciano Dassi e Giovanni Moneta che con i suoi 52 anni  è stato l’atleta più anziano ed al quale è stata consegnata una coppa messa a disposizione della ditta Gianni Sport.

La cerimonia di apertura ha visto la partecipazione del vice sindaco di Treviso, assessore allo sport Tullio Guadagnin che, dopo alcune parole di elogio per gli organizzatori, ha dato il via alle 9 in punto. La maggior affluenza di pubblico, durante il percorso, è stata a Casier, proprio dove il Sile si allarga e permette di essere osservato, senza alcuna ostruzione naturale, per parecchi chilometri. L’aspetto più folkloristico e spettacolare si è avuto dal Cavallino sino all’arrivo, nei pressi di piazzale Aurora, appunto per la presenza dei bagnanti; anche i motoscafi e le barche presenti in mare hanno voluto dare il loro saluto ai partecipanti alla manifestazione con intermittenti colpi di sirena. L’arrivo è avvenuto intorno alle 17, dopo cioè ben 8 ore di permanenza in acqua: è stata, senz’altro, un’impresa di altri tempi che ben si inserisce in questi anni nei quali tutti sembrano galvanizzati a seguire chissà quali traguardi, compromettendo salute e nervi.

Il gruppo ‘Fer Sub’ ha ringraziato vivamente coloro che hanno contribuito a rendere più sicura e riuscita la manifestazione e cioè i radioamatori di Treviso, la banca commerciale, la banca cattolica e la banca nazionale del lavoro di Treviso, la ditta Gianni Sport e la ditta Panaiotti di Treviso che, oltre ad avere messo a disposizione gratuitamente i motorini per gli atleti, ha consegnato a tutti i partecipanti targhette ricordo e, alla sera, ha offerto una cena ad atleti ed organizzatori.

Il gruppo Fer Sub comunica che sono in svolgimento i corsi di nuoto pinnato ed hanno già avuto inizio le iscrizioni per il secondo corso per l’ottenimento del brevetto di sommozzatori che si terrà in ottobre. Per informazioni, telefonare alla segreteria della società, in via Benzi, al dopolavoro ferroviario.

Franco Polisseni

Cos’è l’AquaScooter

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La novità di quest’estate
da ‘Il Corriere della Sera’, 15 Giugno 1979

Alcuni anni fa un giovane ingegnere della Germania Est fuggì nella Germania Ovest nuotando per 20km circa nelle gelide acque del Mar Baltico con l’ausilio di un congegno a motore alimentato a benzina.
Da allora il congegno è stato ripreso e perfezionato. Costruito dalla Arkos S.p.a. di Bagnolo (RE), sul licenza della AquaScooter  Inc. (USA), l’AquaScooter è spinto da un motore a miscela della potenza di 2 HP e può raggiungere una velocità massima di 8 Km/h. L’AquaScooter quando è lasciato libero, con il motore acceso, galleggia e gira in cerchio. Sebbene non sia stato progettato per la propulsione subacquea , l’AquaScooter può funzionare in immersione, lasciando fuori solo lo snorkel, ed i sommozzatori possono usarlo come veicolo per il traino di una o due persone e risparmiare le loro forze mentre si dirigono verso distanti obiettivi di immersione. Con l’attacco barca opzionale, i diportisti possono inoltre usare l’AquaScooter per spingere piccole imbarcazioni. Un altro optional è il contenitore per il trasporto, che rende semplice il portare con se i 7 kili dell’apparato. L’AquaScooter è reperibile ad un prezzo che si aggira intorno alle 330.000 lire presso i migliori rivenditori di articoli nautici, che ne curano anche l’assistenza.