Ogni tanto leggiamo in giro “Tizio nuota i 50 pinne, Caio i 50 monopinna”….
Ci siamo persi qualche cosa? Il Regolamento FIPSAS descrive due stili: “Stile NUOTO PINNATO e Stile PINNE”, oppure hanno vietato l’uso delle care e vecchie bipinne in fibra di vetro?
Pensiamo invece che bisognerebbe imparare ad essere più precisi ed utilizzare i termini corretti così che anche i non addetti ai lavori, ma in particolare le persone che osservano per la prima volta il nostro sport, comprendano facilmente che abbiamo una distinzione tecnica in due differenti stili.
Il primo, definito stile PINNE, ha delle pesanti restrizioni sia nella tecnica di nuotata (è possibile nuotare SOLO a crawl) utilizzando un materiale specifico estremamente regolamentato nelle dimensioni e nella struttura (lunghezza, larghezza, unico pezzo tra pala e scarpetta…). E’ un po’ come dire “devi nuotare a Rana”, pertanto identifichiamo un modo ed una tecnica di nuotata ben precisa.
L’attrezzatura dello stile PINNE
Il secondo invece, definito stile NUOTO PINNATO, equivale allo Stile Libero del nuoto classico in cui la tecnica di nuotata è completamente libera. Nello stile NUOTO PINNATO la tecnica di nuotata, le attrezzature, i materiali e la struttura costruttiva sono praticamente libere. Ecco quindi che possiamo nuotare a dorso, a crawl oppure in oscillazione, come pure siamo liberi di usare attrezzature diverse quali le pinne dello stile PINNE, oppure le bipinne in fibra (per cui non esiste nessuna restrizione dimensionale o di materiale ma soltanto l’obbligo che pala e scarpetta siano tra loro fisse ed inamovibili. In pratica non sono permessi dei perni mobili), oppure la monopina (per questa esistono restrizioni dimensionali). Non c’è problema se sia in fibra di vetro, in plastica, gomma, carbonio o quant’altro, basta semplicemente che non superi determinate dimensioni.
Monopinna tradizionale (piatta) |
Pinne in gomma |
Monopinna inclinata | Bipinne in fibra |
Ecco spiegato il motivo per cui rimaniamo perplessi quando leggiamo “100 monopinna” in quanto non esiste uno stile monopinna, ma esiste lo stile NUOTO PINNATO in cui un atleta usa la monopinna e si contraddistingue rispetto all’atleta che usa le bipinne in fibra per una tecnica di nuotata diversa. Il motivo per cui la maggior parte degli atleti, se non la quasi totalità, usa la monopinna è che con questo attrezzo si ottengono velocità maggiori rispetto all’uso delle bipinne (la tecnica è diversa e la difficoltà è maggiore). Nessuno vieta ad un atleta di nuotare in oscillazione (la tecnica usata con la monopinna), ma con ai piedi un paio di pinne in gomma o di bipinne in fibra di vetro. Ecco spiegato inoltre il motivo per cui nelle gare di fondo (in acque libere quali laghi, fiumi, mare) abbiamo atleti, in particolare master, che nuotano con le pinne lunghe in fibra e li troviamo inseriti nelle classifiche dello stile NUOTO PINNATO.
Quindi possiamo dire viva lo stile PINNE, viva lo stile NUOTO PINNATO….